Costruito nel 1416, Il monastero Drepung è uno dei 3 principali monasteri della scuola buddhista Gelugpa, ed è il monastero buddhista più grande di tutto il Tibet.Gelugpa, o Cappello Giallo, è il ramo del buddismo seguito dalla maggior parte dei tibetani, e la figura più influente in questa fede è il Dalai Lama. Il monastero di Drepung era il luogo in cui viveva il Dalai Lama prima della ricostruzione del Palazzo Potalada parte del quinto Dalai Lama tra il 1645 e il 1694. Nel 1982 Drepung venne dichiarato patrimonio culturale nazionale.
Cinese: 哲蚌寺 Zhébàng Sì /dge-bang srr/
Posizione: 8 chilometri a est del palazzo Potala, a 15 minuti di macchina
Altitudine: 3,800 meters sul livello del mare
Storia: costruito nel 1416
Attività: svelamento del thangka durante il festival Shoton, salone Cuoqin, dibattito dei monaci
Tempo necessario alla visita: 2 ore
Il monastero Drepung è circondato da montagne scure che fanno risaltare ancor più i suoi edifici bianchi che splendono sotto la luce del sole. La maggior parte dei monasteri del Tibet ha questo aspetto.
Da non perdere
Svelamento del Thangka
Una delle attività più famose del monastero Drepung è lo svelamento del Thangka durante il festival Shoton, che solitamente si tiene in agosto. L’enorme Thangka viene svelato sul lato della montagna sotto la luce del sole.
Durante il primo giorno del festival Shoton, che è uno dei più importanti festival in Tibet, il monastero Drepung attrae una grande quantità di tibetani che vengono a venerare il grande Buddha rappresentato sul Thangka, le cui dimensioni sono di 20x30 metri.
I pellegrini si alzano di prima mattina per dirigersi alle scalinate sul lato della collina, questo è il giorno più affollato e il traffico è congestionato. L’enorme Thangka viene trasportato dal monastero fino alla collina prima del sorgere del sole. I pellegrini poi cominciano a pregare e a girare attorno al Thangka in senso orario creando lunghe file.
Questo evento attrae anche numerosi visitatori da paesi esteri. Il luogo migliore per fare foto all’enorme Buddha rappresentato sul Thangka è dalla montagna di fronte.
I canti nel Salone Cuoqin
Il Salone Cuoqin è la stanza più grande all’interno del monastero Drepung, e contiene 183 colonne con splendide decorazioni. I monaci indossano i tradizionali abiti rossi e siedono in file ordinate.
Secondo i dati storici che ci sono pervenuti, il fondatore del buddismo Gelugpa, Tsong Khapa, scoprì all’interno del monastero una conchiglia marina bianca con poteri magici e caratterizzata da spirali in senso anti orario. La credenza è che questa conchiglia era stata seppellita dal Buddha Sakyamuni, il Buddha storico. Tsong Khapa donò questo tesoro sacro al monastero Drepung, e ancora oggi può essere ammirato nel Salone dei Canti dei Grandi Sutra. Ogni mattina i monaci si radunano al suo interno per recitare i canti. L’ambiente è piuttosto scuro e le numerose candele creano un’atmosfera unica e magica. Attorno al salone ci sono numerose stanzette e nicchie, ognuna delle quali contiene una statua di Buddha. Non fate fotografie a queste statue.
Prima di entrare nel salone, ricordatevi di togliervi le scarpe e non fare rumore, e ricordatevi che secondo la tradizione buddhista dovete girare attorno alla stanza in senso orario., e mai in senso anti orario. Questo è un semplice accorgimento per rispettare la cultura tibetana.
Nelle ore pomeridiane molti saloni vengono chiusi quindi vi suggeriamo di concentrare la visita al salone durante il mattino e tenere il pomeriggio libero per assistere al dibattito dei monaci.
Il dibattito dei monaci
Dopo avere terminato i canti nel salone Cuoqin, i monaci si radunano in un cortile all’aperto e nel pomeriggio comincia una sessione di dibattiti. Questa è un’attività normale, comparabile ad una lezione fatta in classe. Durante queste discussioni all’aperto spesso si tengono anche degli esami.
La pratica è condotta in lingua tibetana, i monaci parlano a voce alta e si muovono in maniera esagerata.
Rispettate sia i monaci sia i pellegrini. Non fate fotografie ravvicinate senza chiedere il loro permesso.